I furti non ci lasciano tranquilli e siamo indisciplinati al volante

TERAMO – La provincia di Teramo è tranquilla in termini di sicurezza ma a preoccupare i cittadini è l’aumento dei furti, saliti del 13% in un anno, 834 contro i 586 del 2009. Una recrudescenza che schizza vertiginosamente nel capoluogo  dove l’aumento è del 43%. Il numero dei reati commessi è rimasto sostanzialmente invariato, con un aumento dello 0,14%, ma dal momento che quelli predatori toccano la sfera privata delle famiglie, la percezione del rischio rimane alta. E’ l’analisi fatta dal prefetto Eugenio Soldà, intervenuto oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta con il questore Amalia Di Ruocco, per tracciare il quadro della delittuosità del 2010. Un bilancio sostanzialmente positivo, che vede una sensibile diminuzione delle rapine (-14% in provincia, –22% a Teramo), di truffe e frodi informatiche (-24% e –37% rispettivamente) e dei reati connessi agli stupefacenti (-23% in provincia, –42% in città), ma che evidenzia una situazione più indisciplinata in relazione alle violazioni del Codice della strada: erano state 927 nel 2009, sono cresciute a 1173, delle quali 619 per guida in stato di ebbrezza. Sensibile, per il questore di Teramo il calo registrato in un anno delle persone arrestate, da 516 a 145, anche se fa da contraltare un aumento del numero delle persone denunciate in stato di libertà, quasi raddoppiato (da 513 a 1362). La situazione più aspra riguarda però la fascia costiera e l’area della Vibrata, dove c’è una forte presenza di stranieri che rappresentano il 7% della popolazione residente. Qualche preoccupazione in più rispetto all’anno precedente hanno dato le questioni relative all’ordine pubblico dopo le contestazioni dei gruppi di estremisti seguite alla rissa del 23 dicembre 2009 e alle contestazioni degli ultrà in relazione al mancato referendum contro l’abbattimento del vecchio stadio comunale. Il bilancio del 2010 in questo senso è stato di due episodi di incidenti durante i servizi di ordine pubblico, tre interruzioni del Consiglio comunale, una manifestazione vietata e due non autorizzate perchè senza preavviso. Tensioni e contestazioni sulle quali non ha voluto aggiungere altri commenti il prefetto Soldà che sull’ordinanza che ha istituito la “zona rossa” ha però precisato come chi la contesta parla di “divieti” mentre la prefettura preferisce parlare di “disciplina”.